Abano Terme è oggi una delle più famose località termali d'Europa. Grazie alla sua enorme potenzialità ricettiva, che si basa su un notevole numero di alberghi tutti attrezzati con reparto per i trattamenti termali convenzionati ASL, può vantare il primato della più grande città termale del mondo. Il centro cittadino è caratterizzato da un'ampia isola pedonale su ci si affacciano edifici antichi e moderni, grandi alberghi con i loro curati giardini, negozi e locali, e tra le varie testimonianze storico-monumentali racchiude anche una delle più importanti testimonianze delle terme di Aponus, il Colle del Montirone.
La città è divisa in due centri: uno storico e l'altro prettamente turistico. Il centro storico offre il Duomo di San Lorenzo con il suo campanile costruito in due epoche diverse: la base, dotata di mattoni più grezzi è del 900 d.C., la parte superiore è del 1200 d.C. Conserva diverse opere d'arte di notevole pregio: alcune tele della scuola di Jacopo Ceruti detto Il Pitocchetto, e poi: Pietro della Vecchia, Amleto Sartori, J. K. Henrici, Mario Pinton, Luigi Strazzabosco, Giorgio Scalco, Enrico Ghiro, Aristide Ghiro, Imerio Trevisan. Vi sono poi numerose ville patrizie: villa Rigoni Savioli, costruita nel 1557 da Nicolò Malipiero, in stile palladiano, con begli affreschi attribuiti a Giovanni Battista Zelotti; Villa Bassi Rathgeb (già villa Dondi Dall'Orologio poi Zasio) con affreschi attribuiti al Buttafogo o all'Aliense. In località Monteortone, ai piedi dell'omonima collina, sorge il santuario della Beata Vergine della Salute, con un pregevole ciclo di affreschi di Jacopo da Montagnana ed una Crocifissione di Palma il Giovane. Il santuario sorse nel 1428 mentre imperversava una delle periodiche epidemie di peste, a seguito di un fatto miracoloso. Un uomo d'armi, Pietro Falco, era solito ritirarsi in preghiera in un boschetto ai piedi del Monteortone per trovare ristoro ai propri malanni. Nel maggio del 1428 gli apparve la Vergine, che lo invitò ad immergersi in un vicino laghetto; qui sarebbe guarito ed avrebbe trovato un quadro con la propria Immagine. Gli ordinò di propmuovere la costruzione di una chiesa a Lei dedicata in cambio della cessazione della peste. Effettivamente il flagello della peste finì e la notizia del miracolo suscitò subito l'interesse sia dei Rettori padovani, sia del doge di Venezia Francesco Foscari. Il fervore religioso fu tale che la Serenissima ritenne opportuno inviare il frate Simone da Camerino, celebre predicatore, dell'Ordine degli Eremiti di Sant'Agostino. Intanto piovevano in abbondanza le donazioni tanto che la prima chiesa potè essere aperta al culto già il 28 agosto festa di Sant'Agostino 1435. Il quadro, di autore anonimo dei primi del '400, è tuttora custodito nell'abside dell'altare maggiore. Frate Simone da Camerino, noto anche come Simonetto da Camerino, promosse anche la costruzione di un monastero annesso al santuario. Chi sia l'autore del primitivo progetto non è dato sapere, ma nel corso del tempo vi intervennero Pietro Lombardo, Tullio Lombardo e Baldassarre Longhena, anche se le traversie subite nel tempo non consentono di individuare con certezza gli interventi. Frate Simone da Camerino, fu colui che condusse, per conto del doge Francesco Foscari le trattative che portarono, il 9 aprile 1454 alla pace di Lodi, con Francesco Sforza, signore di Milano. Fra' Simone è qui sepolto in una tomba ai piedi dell'altare maggiore.
Nella parte turistica, invece, vi è la Pinacoteca del Montirone, in cui, sebbene non sia presente l'intera collezione, si può osservare la Collezione Bassi, con opere di artisti del '700 veneziano, tra i quali: Andrea Previtali, Liberale da Verona, il Cariani (Giovanni Busi), Moretto da Brescia (Alessandro Bonvicino), Giovan Battista Moroni, Palma il Giovane (Jacopo Negretti), Antonio Marini, Fra' Galgario (Vittore Ghislandi), "Il Lissandrino (Alessandro Magnasco), Il Pitocchetto (Giacomo Antonio Ceruti), di cui è notevole l'Autoritratto, Pietro Longhi, Alessandro Longhi, Guido Reni, Giandomenico Tiepolo, Giacomo Quaregnhi. Appena fuori di Abano Terme si trova il monastero di San Daniele. Pochi chilometri fuori dal centro cittadino, lungo la strada che collega Abano Terme con la frazione di Feriole (spartita con i comuni di Selvazzano Dentro e Teolo) in aperta campagna, si trova la villa Cittadella Vigodarzere (ora Gottardo) dove si rifugiò Ugo Foscolo per scrivere il celebre romanzo epistolare "Le ultime lettere di Jacopo Ortis".
Abano Terme sorge in una zona vulcanica spenta, a 10 km sud-ovest da Padova, nella sua area metropolitana. La cittadina si distende lungo il margine nordorientale dei Colli Euganei, con un'altitudine media s.l.m. di m 14. I suoi abitanti si chiamano aponensi oppure abanesi.